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Vibo cede l'A1. "Scelta dolorosa ma irreversibile":
Vibo cede l'A1. "Scelta dolorosa ma irreversibile":
di Adelio Pistelli
24/05/2014
Pippo Callipo
Pippo Callipo
Ha passato gran parte del pomeriggio di ieri (venerdì) con i suoi tifosi,
Pippo Callipo
, per spiegare i motivi di una decisione che era diventata irrevocabile solo qualche ora prima. Vibo Valentia non giocherà più l’A1: ceduti i diritti sportivi all’Itely Milano, società di A2. “
Abbiamo sottoscritto il documento, c’è la firma doppia dei due presidenti
– dice quasi sottovoce Pippo Callipo -.
Stavolta non ci sarà ritorno. Sono molto amareggiato ma non potevo fare diversamente. E’ stato difficile ma dovevo farlo”.
Presidente, è un film già visto ma con un finale diverso… “
Capisco a cosa allude. Nel maggio dello scorso anno, è vero, ci furono scelte simili poi rientrate. Avevamo deciso di chiudere perché, economicamente, non eravamo in grado di garantire un team all’altezza dell’A1. Poi, l’affetto di tutta la pallavolo, le ventilate promesse di aiuti tecnici di alcune società
(arriverà solo Randazzo dalla Lube, ndr)
mi avevano fatto fare il passo indietro andando incontro, però, ad una stagione delicatissima sia sportivamente che psicologicamente. Troppe le difficoltà che ho dovuto affrontare anche perché, chi doveva spalleggiarmi non l’ha fatto e mi sono ritrovato l’estate scorsa, praticamente in chiusura del volley mercato, a mettere velocemente insieme una squadra, al contrario di un programma preciso che avevamo delineato con alcune società”.
Una stagione che l’ha fatto riflettere per mesi e adesso, l’addio all’A1, con i diritti ceduti a Milano…
“Lei pensi, c’è anche un paradosso che fa ancora più male. Giusto dieci anni c’è il nostro primo storico arrivo in A1 (era il 13 maggio 2004, ndr) e mi ritrovo a passare la mano mentre i tifosi, solo qualche giorno fa, festeggiavano appunto quella data meravigliosa”.
Già, i tifosi: come l’hanno presa? “
C’è stata una reazione molto matura. Del resto il nostro è sempre stato un grande rapporto di stima. Sanno che non li ho mai presi in giro e che, insieme, abbiamo sempre lavorato per il miglior volley a Vibo. La consapevolezza del momento, le motivazioni che ho espresso, hanno prodotto l’ennesimo sentimento di amore e affetto verso la nostra società. Ho detto loro che non resteranno a piedi. Continueranno a vedere la pallavolo anche se, al momento, non sono in grado di anticipare se giocheremo in A2 oppure in B1”.
Una scelta di cedere i diritti che parte da lontano ma che, ultimamente deve essere diventata una tassativa priorità. Vero? “
Intanto diciamo che ultimamente tante, troppe erano state le chiacchiere, molte inutili e del tutto senza fondamenta su tutto ciò che la Tonno Callipo avrebbe fatto. Si parte da lontano, dall’ultima stagione, appunto, passata tra sacrifici e problematiche varie. Lo sapete, le risorse del volley arrivano da sempre solo dalla mia azienda, nessuno ha mai fatto nulla per aiutarmi e, considerato quanto sta accadendo a livello economico, non potevo più permettermi di mettere a rischio posti di lavoro. Ho fatto diverse riunioni. Ho provato, abbiamo provato con i miei splendidi collaboratori – che ringrazio per come mi sono stati vicino – a trovare una soluzione per salvare il salvabile ma non era più possibile, credetemi. Mi sarei vergognato di dover arrivare ad un certo punto, non pagare degli stipendi per la pallavolo. Non potevo, non posso mettere a repentaglio il lavoro dei miei 380 dipendenti e, so di aver fatto la cosa giusta. Sono amareggiato per una soluzione che avrei voluto evitare in tutto e per tutto ma, da solo non ce la facevo davvero più. Ripeto però, faremo ancora pallavolo. Abbiamo iniziato vent’anni fa, continueremo a schiacciare ancora. E andando avanti vedremo cosa succederà”.
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