Villa Cortese raddoppia

di Luciano Pedullà

18/04/2011

Marcello Abbondanza alza la Coppa Italia vinta da Villa CorteseMarcello Abbondanza alza la Coppa Italia vinta da Villa Cortese
Marcello Abbondanza alza la Coppa Italia vinta da Villa Cortese
Per il secondo anno consecutivo la finale, tutta Lombarda, è stata tra Bergamo e Villa Cortese e la squadra di Abbondanza si è presa il lusso di raddoppiare il successo dello scorso anno. La formazione ha attraversato molti problemi in questa stagione arrivando sull’orlo del baratro dopo la sconfitta contro Pavia che faceva il paio con l’eliminazione a sorpresa in Champions. In quel momento squadra e tecnico hanno reagito, consci delle possibilità che potevano ancora avere e da allora il cammino di Villa Cortese è risultato totalmente differente: 9 partite in campionato e altrettante vittorie alle quale si sono aggiunti i quattro successi su quattro gare in Coppa Italia, come dire un cammino irresistibile, caratteristica che già dall’inizio della stagione avrebbe dovuto essere rappresentativo della formazione lombarda. Numerosi problemi fisici hanno però reso difficile il percorso della squadra, costringendola a giocare non solo in forma incompleta, ma spesso con in campo giocatori che non erano nella ottimale condizione per giocare. Ora che è al completo i risultati di superiorità tecnica iniziano a vedersi: in Coppa Italia Villa ha vinto senza troppi problemi la semifinale contro Busto, gestendo l’incontro grazie ad un rapporto ideale tra la battuta, che ha messo in difficoltà la fase ricezione della formazione di Parisi, ed il muro sempre una pedina importante nello scacchiere del tecnico di Cesenatico, garantendosi un attacco di grande efficienza grazie alle buone prove di Hodge e Aguero anche quando la palla da gestire era alta. Contro Bergamo, arrivato da una prova di grande intensità nell’altra semifinale con Pesaro, la gara ha dovuto essere disputata tatticamente con maggiore dovizia di particolari. La formazione diretta da Lo Bianco ha cercato, correttamente, di mettere in difficoltà la ricezione di Cruz mettendola costantemente sotto pressione, ma la portoricana ha reagito in modo magistrale, sopportandone il peso e gestendo con sicurezza anche i palloni di attacco. La difesa di Villa Cortese, orchestrata come al solito dalla mitica Paola Cardullo ha visto la partecipazione degli interventi di Aguero e Berg, grande sicurezza in posto 1 e un rendimento molto costante e di alto livello della stessa Cruz. Bergamo ha poco potuto anche se il servizio non è stato di quel livello che avrebbe potuto creare subbuglio alla formazione milanese. L’impegno iniziale di Vasileva non ha portato gli effetti sperati, nonostante il set vinto, e ben presto Mazzanti ha dovuto affidarsi al temperamento di Bosetti, per me, ma sono di parte, pedina fondamentale nel sestetto orobico. A Bergamo è mancata una migliore ricezione, quella cioè che potesse permettere a Leo e successivamente a Signorile di distribuire con migliore efficacia per i centrali che, quando hanno potuto sono stati particolarmente incisivi (bravissima Nucu!) sia con Pesaro che in finale. Così la stessa Ortolani è diventata più prevedibile e la sua parallela non ha dimostrato lo stesso valore nel match decisivo come nel giorno precedente. La sola Piccinini non è potuta bastare contro il muro di Anzanello e Calloni ancora granitiche in zona 3. Bergamo può rimpiangere il mancato successo: non è inferiore a Villa Cortese, ma in questi due anni non è riuscita a prendere il sopravvento nelle gare decisive contro le milanesi. Se erano prove di scudetto Bergamo e Pesaro, e il resto del lotto dei contendenti, sono avvisati: Villa Cortese è tornata a essere la grande protagonista di questa stagione e dalla carta è passata ai fatti, anche se i play off potranno essere comunque un'altra storia.
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