Zaytsev, quel giorno in Russia...

di Adelio Pistelli

02/12/2013

Ivan ZaytsevIvan Zaytsev
Ivan Zaytsev
La Champions lo ha già portato in Russia da 'nemico'. Succederà anche domani quando, da capitano guiderà la Lube a caccia di punti qualità contro i campioni d'Europa: i siberiani del Novosibirsk. Eppure questa nuova esperienza russa è un pò come fosse la prima volta, per Ivan Zaytsev. Il precedente è datato 2005, Ivan giocava palleggiatore, era appena arivato in A1 dopo le tante giovanili. Nato a Spoleto il 2 ottobre del 1988 ma da genitori russi, Ivan aveva compiuto diciassette anni da pochi giorni quando si ritrovò, improvvisamente, a 'pilotare' Perugia (nella quale, appunto, era cresciuto pallavolisticamente) nella sfida europea di Belgorod. Era il 10 ottobre del 2005.
La società umbra, dell'allora presidente Sciurpa, esordiva per la prima volta in Champions League e, come prima partita, il sorteggio gli aveva regalato (sei fa per dire) la trasferta a Belgorod, contro un avversario tra i più quotati a livello continentale. Ivan Zaytsev, palleggiatore sulle orme del padre (il più grande regista di tutti i tempi), era appena arrivato in A1 come naturale conseguenza della sua straordinaria crescita tecnica. Nel team era il vice di Paolino Tofoli e, non avrebbe mai immaginato di andare sottorete, per la Champions, a diciassette anni, in Russia e da 'nemico'. A metà del primo set, invece, un infortunio a Tofoli lanciò il giovane 'russo di Spoleto' sottorete in un palasport stracolmo (oltre cinquemila persone) che accolsero con lunghe bordate di fischi il giovane regista di Perugia. C'eravamo anche noi, quel tardo pomeriggio. Sembra adesso vedere Zaytsev mentre palleggiava e gestiva il gioco degli umbri, da veterano, in un ambiente che, definire ostile, è decisamente riduttivo. Per la cronaca Perugia perse 3-0 ma, alla fine tutti, riconobbero la serata comunque positiva del giovane regista. Sono passati otto anni. Un tecnico ed un direttore sportivo, a Roma (dove Zaytsev andò a giocare dopo due stagioni perugine) lo trasformarono in schiacciatore e, mai scelta fù più azzeccata. Attaccante di razza, immediato con il team laziale, poi la consacrazione in nazionale con Anastasi (al mondiale del 2010) quindi l'arrivo a Macerata e, la trasformazione ad opposto (dal suo attuale coach Giuliani) ma, tatticamente, anche con compiti (alterni) in ricezione: una metamorfosi straordinaria che ha trovato benefici anche nella nazionale recente . Proprio con l'Italvolley, Ivan ha giocato diverse sfide contro la Russia: le ultime due agli Europei danesi e in Giappone. Ma mai, Zaytsev era tornato nella terra dei suoi genitori con un altro club italiano nel nuovo ruolo di schiacciatore-opposto. "E' vero e succederà in Siberia, gara durissima ma abbiamo i mezzi per centrare il risultato più bello". La frase rilanciata domenica mattina poco prima di salire sull'aereo per Mosca da dove, in coincidenza, era previsto l'altro lungo viaggio con destinazione Novosibirsk. E' qui, che Zaytsev e compagni giocheranno domani alle 19 ora locale (in Italia le 13), la prima sfida di ritorno del girone eliminatorio di Champions League. E, se c'è tanta curiosità attorno a questa Lube - in testa al girone europeo, stanca, con qualche problema fisico al seguito - ma consapevole del delicato impegno siberiano, altra curiosità sarà seguire la prestazione del 'russo di Spoleto' dal quale dipende molto del futuro maceratese. "Siamo molto determinati. La partita con Modena ha fatto vedere il grande carattere della nostra squadra. La scorsa stagione una partita così (finita al quinto parziale, ndr), l'avremo persa. Stavolta, strangendo i denti e giocando come sappiamo, siamo ancora imbattuti in testa alla classifica e ci regala altri stimoli per la difficile sfida ai campioni russi".
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